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Creare un’impresa, la Banca mondiale stronca Potenza

  • Posted by Giuseppe Tralli
  • On 2 Dicembre 2013
  • 0 Comments
  • Bari, Basilicata, Bologna, Doing Business 2013, Milano, nuove imprese, Oneri, Potenza, Torino

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La fonte è autorevole. Si tratta della Banca Mondiale. Il nome del rapporto è “Doing Business in Italia 2013” e affronta un tema attualissimo: le regolamentazioni che assecondano o limitano le imprese nelle diverse aree del Paese. 4 gli indicatori presi in considerazione (i dati sono stati raccolti a giugno 2012): avvio d’impresa, permessi edili, trasferimento di proprietà immobiliare e facilità nella risoluzione di dispute commerciali. In pratica si misura la capacità di attrarre e favorire il fare impresa.
13 le città italiane esaminate. Tra queste Potenza.  La performance del capoluogo lucano è in chiaroscuro. Il chiaro: Potenza è terza sia nella classifica per facilità di avvio d’impresa che in quella per la risoluzione di dispute commerciali. Lo scuro: è ultima in quella relativa ai permessi edili dove si fa notare per il costo spropositato degli oneri di urbanizzazione per realizzare un opificio.  Ma andiamo con ordine.

Avvio d’Impresa
Il Doing Business come “avvio d’Impresa” analizza procedure, tempi e costi per ottenere  licenze, permessi e iscrizioni utili ad iniziare un’attività imprenditoriale. Potenza in questo indicatore è terza. Si distingue per i tempi con cui l’Ufficio del Registro della Camera di Commercio evade le richieste: due giorni. Ciò le consente di eseguire tutte le pratiche in 8 giorni. Milano (la migliore) lo fa in 6, Napoli (la peggiore) in 16. Per quanto riguarda i costi, che dipendono anche dagli emolumenti professionali, Potenza è tra le più onerose con Bari e Catanzaro.

Permessi edilizi
Misura le procedure, i tempi e i costi necessari affinché un’impresa edile ottenga tutte le autorizzazioni necessarie per costruire un capannone industriale e allacciarlo alla rete idrica, a quella fognaria e a una linea telefonica fissa. I tempi: il Comune di Potenza conclude le sue pratiche in 75 giorni, meglio fa solo il Comune di Milano in 30. Ma tutto l’iter, che coinvolge anche altri soggetti (ASL, Agenzia del Territorio ecc), si chiude in 208 giorni nel capoluogo lucano. Milano lo fa in 151, Bologna in 164, Catanzaro in 309 e Palermo in 316. La nota dolente è suonata dai costi delle autorizzazioni a costruire, che sono sorprendenti. A Potenza, il permesso a realizzare un magazzino di 1.300mq, tra oneri di urbanizzazione, amministrativi e tassa rifiuti, costa per un’impresa 179.977 euro. La misura? A Torino ne bastano 74.029 euro, a Bologna 36.156, a Bari 33.530. Solo Milano costa di più: 242.254 euro, mentre a Napoli si procede con 1.974 euro.

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Trasferimento di proprietà immobiliare
Registra procedure e tempi entro cui un’impresa acquista un immobile da un’altra impresa e trasferisce il titolo di proprietà a suo nome. L’acquisto di una proprietà immobiliare si perfeziona in 13 giorni a Bologna, Napoli e Palermo. In 22 a Potenza, 23 a Padova e 24 giorni a Roma. I costi sono rappresentati per il 92% da oneri fissi quindi non subiscono forti oscillazioni.

Dispute commerciali
Questo indicatore misura tempi, costi e complessità processuale riferiti alla risoluzione di controversie commerciali. In particolare di un contratto “standard” di vendita. Per risolvere una disputa commerciale a Torino occorrono 855 giorni, a Potenza 1.461, a Padova 1.665 e a Bari 2.022. I costi: a Potenza, il totale delle spese legali, tra giudizio ed esecuzione, corrisponde al 20,5% del valore della causa. Il minor costo in assoluto. A Bari si tocca il 34%, a Torino il 22%. Nessuna città, dunque, eccelle in tutte le aree prese in esame. Ognuna, a prescindere da dimensioni e ricchezza, vanta buoni risultati su determinati indici a discapito di altri.  Significa che migliorare è possibile. Basta uniformarsi alle procedure e ai metodi utilizzati dalle eccellenze di ogni categoria. Mentre sul costo degli oneri di urbanizzazione c’è veramente poco da dire, ma molto da fare.

 

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