
La nuova Fiat Punto arriva nel 2018: sarà prodotta a Melfi?
- Posted by Giuseppe Tralli
- On 22 Agosto 2017
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Sarà il 2018 l’anno del lancio della quarta serie della Fiat Punto. Questa la voce che circola con sempre più insistenza tanto che l’autorevole rivista tedesca AUTO BILD la considera ormai una certezza (qui). Secondo le indiscrezioni, la Punto del futuro sarà una derivazione – avranno lo stesso pianale – della Argo: la nuova nata in casa Fiat che viene prodotta in Brasile nello stabilimento di Betim e commercializzata solo sul mercato sudamericano.
COME SARA’ LA NUOVA FIAT PUNTO?
Di certo, il progetto X6H (nome in codice della Argo) dovrà subire importanti modifiche per rispondere sia ai requisiti di sicurezza (EuroNCAP) sia agli standard di comfort del mercato europeo. In primo luogo sulle motorizzazioni, ma soprattutto sui dispositivi elettronici di assistenza alla guida e sulla struttura. Non è chiaro se anche l’estetica subirà sostanziali cambiamenti o, invece, rimarrà com’è, cioè in linea con le forme dell’ultima Fiat Tipo.
DOVE SARA’ PRODOTTA?
Questo è il vero dilemma: quale stabilimento si aggiudicherà la produzione?
Sappiamo che la ARGO è costruita sulla piattaforma “small wide” cioè uguale a quella di 500x e Jeep Renegade. Questo è un vantaggio per Melfi – dove tutte le serie della Fiat Punto sono state prodotte – perché la nuova linea produttiva, che è costata a FCA quasi un miliardo di euro, può sfornare fino a 4 vetture contemporaneamente. Quindi in SATA, insieme a 500x e Renegade, ci sarebbe posto per una terza auto anche se con una turnazione diversa e certamente non agevole per gli operai.
Però, lo scorso marzo, a Ginevra, Sergio Marchionne ha svelato la sua strategia per le produzioni italiane (qui) dei prossimi anni. Per l’ad di FCA nella Penisola rimarranno solo modelli “premium”: Alfa, Maserati, Renegade e 500X. Perché sono i soli a garantire futuro occupazionale. Ed infatti non ha esitato nell’annunciare che la prossima Panda, dal 2019-2020, non sarà più prodotta a Pomigliano. E questo ha sparigliato le carte rendendo complicata ogni possibile previsione. Per altro, immaginare una Punto di fascia “premium” è difficile. Le certezze allora le avremo solo ad inizio 2018 quando Marchionne ha promesso di presentare il nuovo, e suo ultimo, piano quinquennale.
MELFI E UNA SFIDA PER L’ASSESSORE CIFARELLI.
La cassa integrazione programmata fino a ottobre su entrambe le linee – quella della Punto e quella di Renegade e 500X – preannuncia un autunno caldo per lo stabilimento di Melfi. È chiaro: con la Punto a fine corsa e con il calo naturale delle vendite di 500x e Renegade, serve una nuova vettura da mettere in produzione.
Il progetto di un Mini Suv Jeep (annunciato qui) e destinato allo stabilimento lucano sembra sia stato abbandonato (qui).
Quindi, adesso, dobbiamo solo incrociare le dita e aspettare le decisioni di Fca o si può tentare qualcosa? Va detto: la Basilicata non ha mai creduto con convinzione nel settore automotive come invece hanno fatto al Sud, e con risultati evidenti, Abruzzo e Campania.
Ma non è mai troppo tardi per sostenere un comparto che, ancora una volta, si è dimostrato trainante per l’intera economia nazionale e che vede la Basilicata, fonte Unioncamere e Istituto Tagliacarne, «come la regione italiana a maggiore presenza dell’automotive nel tessuto produttivo in termini di addetti ( solo tra 2015 e 2016 si è registrato un +1.203 addetti diretti) con Potenza provincia leader in tal senso».
Una delle sfide, dunque, per il nuovo Assessore alle attività produttive della Basilicata, Roberto Cifarelli, è provare a invertire la rotta. Occorre attivare un canale di comunicazione diretto con i vertici di FCA e con le imprese della sua filiera lucana (che da sola vale più dell’80% dell’export totale della Basilicata) per riuscire a mettere in campo azioni specifiche capaci di potenziare l’ecosistema industriale di questo comparto.
Le soluzioni che funzionano ci sono (ne abbiamo parlato qui), non bisogna inventare niente. Serve solo volerlo. E partire.
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