LA BASILICATA DEL “COMUNICATTORE”

Siamo la regione della comunicazione a perdere. Ormai, questa nostra classe dirigente, sempre più debole, ha smesso di farsi governare dalla PA per consegnarsi mani e piedi ai comunicatori. Così, da almeno 15 anni, assorbiamo e glorifichiamo le mode narrative. Solo che, se nel mondo la comunicazione supporta ed esalta il prodotto, da noi, invece, gioca tutte le parti in commedia. La sostanza e i fatti sono comparse o solo spettatori. Mentre il protagonista è il “comunicATTORE” con la sua dote di trovate vuote. Come dimenticare la “Basilicata, regione delle startup”?. Ne abbiamo finanziate tante, con tanti soldi pubblici ma in vita non ne è rimasta una. Poi, abbiamo scoperto “l’ i n c u b a t o r e” e ne abbiamo attivato uno in ogni quartiere (sempre con la regola: ogni due a PZ uno a MT). Tanto da coniare la bella quanto comica definizione di “Basilicon Valley” (leggere qui https://www.repubblica.it/…/12/news/next_matera-83372348/ “Repubblica” per credere e ridere). Quella che stiamo vivendo questi giorni, invece, è la fulgida e fantasmagorica stagione dell’Academy. Nuova, potente e salvifica parola che sembra stare bene con tutto, su tutto e per tutto. Adesso, se proprio non sappiamo o non vogliamo fare e, quindi, dobbiamo copiare, almeno, facciamolo bene. Copiamo le idee, non le parole. Invece di avviarci fessi e contenti, come al solito, su strade impervie e scivolose che portano solo indietro.